La buona salute di una sosta è spesso un elemento che viene dato per scontato nella percorrenza di un percorso di canyoning.
Se c’è un bell’ancoraggio vuol dire che mi ci posso appendere.
Purtroppo, non è sempre così e la valutazione della tenuta dell’ancoraggio è qualcosa di molto più complesso che dipende dalla capacità dell’attrezzista (un ottimo sistema di fissaggio inserito male può rompersi o fuoriuscire), dalla certificazione del materiale (il materiale certificato costa e per anni le forre sono state attrezzate con materiale economico) e, infine, le condizioni ambientali.
Inoltre, la sosta alla sommità di un ostacolo verticale (o alla partenza di un mancorrente) deve essere sempre costituita da minimo due punti di ancoraggio, che possono essere separati, oppure uniti da una catena o da un anello di corda, fettuccia o cordino.
La dura vita di un ancoraggio
Una volta che gli ancoraggi vengono installati, inizia il processo di invecchiamento e usura, rendendoli nel tempo sempre più fragili rispetto al momento in cui vengono installati.
La permanente esposizione agli agenti atmosferici, in particolare cambi di temperatura, umidità, ossidazione, piccole infiltrazioni di acqua che ghiacceranno durante l’inverno sono le principali cause del deterioramento degli ancoraggi.
A questo processo di indebolimento naturale dobbiamo anche aggiungere la variabile qualità dell’installazione, cioè abilità dell’installatore, caratteristiche dei materiali utilizzati, posizione e natura della roccia.
Infine, il passaggio di piene che trasportano pietre, legni e materiali che potrebbero colpire l’ancoraggio fino a danneggiarlo o strapparlo addirittura dalla roccia è probabilmente l’evento più decisivo nella vita di un ancoraggio.
Perché due punti?
Visto che gli ancoraggi in un canyon subiscono un processo di indebolimento costante, vien da sé che aumentarne il numero non farebbe altro che accrescere le probabilità di resistenza del gruppo sosta. Mettere almeno due ancoraggi per ogni gruppo sosta in poche parole significa raddoppiare le probabilità di tenuta della sosta stessa. Dal lato opposto, calarsi su di un solo ancoraggio significa, dal punto di vista probabilistico, ridurre del 50% l’affidabilità della sosta stessa.
La normativa in Italia
Purtroppo in Italia non abbiamo alcuna normativa in merito, solo le associazioni professionali di categoria si sono date una regolamentazione, obbligando i propri associati a rispettare il principio dei due ancoraggi, insegnando come e dove posizionare i gruppi sosta, in modo da garantire la massima sicurezza almeno nei percorsi dove accompagnano la loro clientela abitualmente. Non essendo un’attività normata, in Italia chiunque frequenta un canyon ha la possibilità di installare ancoraggi, anche se non ha ricevuto formazione specifica, motivo per cui spesso si trovano ancoraggi non certificati, installati male o peggio ancora non doppiati. Non essendoci una norma in merito diventa quindi difficile, o meglio impossibile, risalire al responsabile di un’installazione nel momento in cui si dovesse verificare un incidente a causa di un cedimento di un ancoraggio.
Asportare un ancoraggio
Questa mancanza di norme e conoscenze, unita all’impunità dovuta all’assenza di una regolamentazione, genera addirittura episodi di furto di ancoraggi perché ritenuti erroneamente ridondanti. Oltre ad essere un’appropriazione di un bene di pubblica utilità, chi asporta un ancoraggio mette in pericolo i torrentisti che passeranno successivamente, riducendo potenzialmente del 50% l’affidabilità del gruppo sosta.
In uno dei prossimi articoli, amplieremo il discorso affrontando l’argomento della giunzione dei due punti, in modo da rendere la sosta il più sicura possibile.
Conclusioni
Essendo gli ancoraggi ed i gruppi sosta costantemente esposti al degrado ambientale, a sollecitazioni meccaniche anche violente e spesso ad installazioni di scarsa qualità, è sempre meglio appendersi a due punti almeno, giusto per raddoppiare le probabilità di successo di una calata in corda. Concludiamo rimarcando che la puerile inclinazione ad asportare un ancoraggio perché ritenuto eccessivo e ridondante è una pratica assolutamente da stigmatizzare.