Il canyoning è una disciplina che si svolge in natura e che consiste nel percorrere una gola o un canyon in cui potrebbe esserci o meno scorrimento di acqua.
Il canyoning non è canoa, non è arrampicata, non è rafting. Sì, è vero: si utilizzano le corde come nell’arrampicata e nell’alpinismo, si percorre un ambiente dove scorre acqua, come nel rafting o nella canoa; l’attività, tuttavia, differisce sostanzialmente dalle precedenti sia per modalità e tecniche di progressione, sia per l’utilizzo di materiali specifici.
Vediamo più nel dettaglio le principali differenze.
Che sport è il canyoning?
Una delle principali differenze che marca una netta distinzione dalle attività alpinistiche e di arrampicata in generale è proprio la funzione delle corde.
In entrambe le discipline si utilizzano le corde per affrontare la verticalità. A parte il fatto che andiamo in due direzioni diverse (il torrentista scende e l’alpinista sale!), nell’arrampicata la corda è utilizzata per contrastare una eventuale caduta nel caso in cui la persona che arrampica perda la presa e cada. La corda ha quindi un’importante funzione di sicurezza ed entra in azione nel momento in cui si verifica un problema.
Nel torrentismo, invece, la corda rappresenta uno strumento di progressione indispensabile sia nella percorrenza di pareti verticali, sia in alcuni tratti di progressione orizzontali.
Un secondo elemento degno di nota è la finalità percepita dai partecipanti. Mentre l’arrampicata è molto focalizzata sulla prestazione e il tentativo di superamento di un ostacolo tecnicamente rilevante, il torrentismo – che in questo aspetto si avvicina molto di più all’alpinismo – ha una componente esplorativa e di ricerca dell’esperienza immersiva molto marcata. Chi pratica il canyoning, di solito, non è alla ricerca della prestazione sportiva, ma vuole scoprire posti remoti o inesplorati, spesso meravigliandosi della maestosità della natura.
Queste differenze, che ai più possono sembrare marginali, in realtà determinano una distanza piuttosto ampia tra le due comunità.
L’ultimo e più ovvio elemento distintivo del canyoning è la presenza di acqua, che può rappresentare un fattore di difficoltà tecnica molto importante, dato che corde e acqua non sempre vanno d’accordo. Questo aspetto ci porta dritti al successivo punto.
Dove si pratica il canyoning?
La presenza di acqua, e di una serie di particolarità dell’ambiente canyon, ha spinto i praticanti più assidui a elaborare tecniche e metodologie di progressione specifiche per affrontare le situazioni tipiche che si trovano all’interno di un torrente.
Come noto a molti, infatti, le modalità di progressione all’interno di un torrente sono molteplici e prevedono la capacità di muoversi su terreno disconnesso e caotico, nuotare in corrente, scendere in corda (ed eventualmente risalire in caso di emergenza), tuffare, scivolare, il tutto in presenza di acqua che scorre, a volte in modo importante.
L’acqua rappresenta l’elemento ludico del canyoning e, allo stesso tempo, un fattore di difficoltà esponenziale (nel senso che un aumento del flusso può determinare un aumento più che proporzionale della difficoltà). Per affrontare un percorso in sicurezza e con il massimo divertimento oggi si utilizzano tecniche molto specifiche e avanzate che permettono di prevenire la maggior parte dei problemi.
Un elemento tipico e imprescindibile della progressione avanzata in ambiente canyon è l’utilizzo di sistemi svincolabili su corda che permettano un intervento in remoto, sia dall’alto sia dal basso, in caso di blocco sotto cascata (o nella pozza di ricezione) o di grandi sfregamenti di corda con le pareti di roccia. Questo aspetto ha dato un grande impulso allo sviluppo della disciplina e all’abbattimento dei principali rischi ambientali.
Cosa serve per fare canyoning?
Un altro campo di sostanziale differenziazione con altre discipline affini è relativo ai materiali utilizzati per la progressione.
Moschettoni, corde e discensori, nonostante siano utilizzati in diverse attività, differiscono per funzione, tecnologia, forma, caratteristiche.
Partiamo ad esempio dalle corde. Nel canyoning si utilizzano esclusivamente corde semi-statiche (cioè, con un tasso di allungamento molto contenuto). Addirittura, nel canyoning sportivo si cominciano a vedere corde statiche o ultra-statiche per ridurre al minimo l’effetto elastico, molto fastidioso per la persona appesa su corda che sta scendendo lungo una parete.
Al contrario, nell’arrampicata, sono invece obbligatorie le corde cd. dinamiche, con un elevato tasso di allungamento, volto ad assorbire l’energia di una potenziale caduta.
Anche nei discensori si possono trovare molte differenze con altre attività. La presenza di acqua, ad esempio, ha spinto verso l’utilizzo discensori “aperti”, che non hanno cioè sistemi di blocco e che permettono la modulazione del livello di frenaggio in maniera semplice.
Speriamo che questa veloce panoramica delle principali caratteristiche del canyoning e delle sue differenze con le discipline sportive affini sia riuscita ad incuriosirvi quel tanto che basta per spingervi a conoscere meglio questa bellissima attività.